Un'analogia per introdurre alcuni termini della Metafisica
Per introdurre i termini “essere”, “ente” ed “essenza”, è molto utile tenere presente un'analogia che ci apprestiamo schematicamente ad illustrare:
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ATTO |
SOGGETTO |
PARTECIPAZIONE |
Piano della determinazione |
Correre |
Il corrente |
La corsa |
Piano trascendentale |
Essere |
Ente o Essente |
Essenza |
Si consideri l'atto del correre.
Il soggetto che compie l'atto del correre sarà denotato con il participio presente (come nel Latino): il corrente.
La partecipazione del soggetto all'atto del correre è ovviamente la corsa.
L'espressione “participio presente” indica non a caso il soggetto che partecipa a quell'atto.
Con un'analogia possiamo considerare l'atto d'essere di qualcosa, di un soggetto.
Il soggetto che è (“il ciò che è”) lo chiamiamo “ente”.
La partecipazione dell'ente all'atto d'essere è l'essenza.
La Metafisica come scienza si occupa di stabilire in modo sistematico le relazioni tra essere, ente ed essenza. Più precisamente:
oggetto materiale della Metafisica (cioè che cosa studia la Metafisica) è l'ente;
oggetto formale della Metafisica (cioè il punto di vista dal quale l'ente viene studiato) è l'essere dell'ente.
Per indicare ciò, è d'uopo dire che la Metafisica studia l'ente in quanto essere. L'in quanto sta appunto ad indicare il punto di vista dal quale viene studiato l'ente.
“L'idea di essere è trascendentale. Il significato di questa trascendentalità va determinato dicendo che non va intesa in senso kantiano, ove designa la filosofia che si occupa del modo di conoscere gli oggetti, modo che per Kant è a priori. Va intesa piuttosto in senso ontologico: in questo senso trascendentale si oppone a categoriale. Categoriale denota una certa dimensione o settore o genere o regione dell'essere e i concetti corrispondenti (cfr. le dottrine aristotelica e kantiana delle categorie). L'essere è trascendentale in quanto non si restringe né si limita né si determina a nessuna di queste dimensioni, ma le abbraccia tutte e le trascende tutte, sia intese singolarmente sia intese nel loro insieme.” (A. Molinaro, Metafisica, San Paolo, Milano 1994)
Il fatto di trascendere tutte le categorie mostra il carattere intrascendibile, insuperabile, non oltrepassabile dell'essere.