Se prendessi un uomo dall’altra parte del mondo totalmente estraneo alla nostra cultura e costui gettasse uno sguardo oltre la mia finestra, capirebbe immediatamente che sta succedendo qualcosa...

Ma che cosa?

Luci, sfere colorate, scritte rosse e oro, alberi addobbati, vecchietti canuti e barbuti di rosso vestiti sparsi dappertutto... a cosa farebbe pensare tutto ciò? Sicuramente ad un clima di festa! Ed ecco che mi troverei a dover spiegare a quell’uomo che c’è festa perché siamo in attesa...

Riflettendo sul Natale, rifletto sull’attesa e pensando all’attesa penso a Maria, una giovanissima donna in attesa di conoscere il suo bambino, di guardare i suoi occhi e stringere le sue manine per la prima volta, una mamma con tutte le insicurezze e le paure di una donna comune del nostro tempo, una ragazza come me in un momento speciale della sua vita.

Siamo vicini al Natale ed in questi giorni Maria sta cercando un posto per far nascere il suo bambino, sa che è un bambino speciale ma non sa cosa aspettarsi da lui, per ora sa solo che lo ama più d’ogni altra cosa, più della sua vita: proprio come ogni mamma!

Che modo meraviglioso ha scelto Dio per donarci Suo figlio! L’ha voluto generato come noi tutti nel calore di un seno materno: un bambino e non un dio, povero non ricco, indifeso e non potente. San Luigi M. Grignion da Montfort ne Il segreto di Maria, scrive: «Non c’è posto in cui la creatura possa trovare Dio così vicino ed alla portata della sua debolezza come in Maria, poiché proprio per questo scese e s’incarnò in lei. In tutte le altre parti egli appare come il pane dei forti e degli angeli, in Maria invece appare come il pane dei figli».

Dunque è a Maria che rivolgo oggi il mio pensiero a pochi giorni da questo Santo Natale che sarà un Natale più povero di molti altri, con i molti problemi che assalgono l’Italia e tutto il mondo, in questo clima di bufere politiche e di crisi economiche e finanziarie; tuttavia un Natale che ci fa sentire più vicini a quella giovane mamma che ha dato alla luce suo figlio in una grotta, senza agi ed al freddo. È a Maria che rivolgo oggi le mie preghiere, la nostra Madre Santa che col suo «Sì» ha permesso che nel mondo scendesse il Salvatore.

La presenza di Maria nel cristianesimo non è un evento assoluto, che si pone da sé necessariamente, ma deriva dalla volontà di Dio che l’ha scelta come strumento per la realizzazione delle grandi opere dell’incarnazione del suo Figlio e della nascita e formazione dei membri del corpo mistico.

Dio chiama alla santità, sicura vocazione di tutti i cristiani. Ma per diventare santi occorre la grazia, per ottenere la grazia bisogna trovare Maria, madre della divina grazia.

Dice Luca che solo Maria ha trovato grazia davanti a Dio, si ribadisce nel Concilio Vaticano II che ella diede corpo e vita all’Autore di ogni grazia, e per questo la chiamiamo Madre della grazia, ancora ne Il segreto di Maria, si dice: «Dio ha scelto Maria come tesoriera, amministratrice e dispensatrice di tutte le grazie, di modo che tutti i doni passano per le sue mani. [...] Una volta che per mezzo di Maria si è trovato Gesù e per mezzo di Gesù Dio Padre, si ha ogni bene», infine anche san Tommaso sottolinea che Dio, nell’ordine della grazia, non si comunica ordinariamente agli uomini se non per mezzo di Maria. Per elevarsi ed unirsi a lui è indispensabile servirsi dello stesso mezzo che egli usò per scendere fino a noi, per farsi uomo e comunicare le sue grazie. Questo mezzo è la vera devozione alla Vergine santa.

Si dice nel monfortiano Trattato della vera devozione alla Santa Vergine: «Gesù Cristo ha dato più gloria al Padre con la sottomissione a sua Madre per trent’anni di quanta non gliene avrebbe data convertendo tutto il mondo con miracoli più strepitosi. Oh! Quanto altamente glorifichiamo Iddio quando, per piacergli, ci sottomettiamo a Maria, sull’esempio di Gesù Cristo, nostro unico modello».

Mi piace moltissimo questa similitudine che costruisce San Luigi da Montfort: «In due maniere l’artista può ritrarre al naturale una statua: lavorando la materia dura ed informe a colpi di scalpello oppure ricavandola di getto da uno stampo. Il primo modo è lungo, difficile ed esposto a molti sbagli, poiché basta un colpo di martello o di bulino mal dato per rovinare tutto. Il secondo invece è veloce, facile e piacevole, quasi senza fatica né dispendio, purché lo stampo sia perfetto e rappresenti al naturale la figura, e la materia di cui ci serviamo sia malleabile e non opponga resistenza alcuna alla mano. Il grande stampo di Dio preparato dallo Spirito Santo per formare al naturale un Dio-uomo, mediante l’unione ipostatica, e per formare un uomo-Dio, mediante la grazia, è Maria Santissima.»


In questo Natale, fra i regali che ci scambieremo, possa questo essere il più desiderato: che anche noi ci rendiamo plasmabili da quello stampo Santo, e che la purezza di Maria sia fonte di ispirazione di ogni nostra scelta.

Buon Natale!!