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Esortiamo Voi tutti […] a rimettere in uso la sacra dottrina di San Tommaso e a propagarla il più largamente possibile, a tutela e ad onore della fede cattolica, per il bene della società, e ad incremento di tutte le scienze.”

Così scriveva Leone XIII nel suo celebre documento Aeterni Patris (1879) presentando la dottrina di questo grande santo e dottore della Chiesa, Tommaso d’Aquino, come antidoto a tutti i pericoli del modernismo.

Perché riproporre San Tommaso oggi?

Il sistema filosofico di San Tommaso da qualche decennio è tornato ad essere particolarmente attuale (per una schematica introduzione sull’attualità del pensiero di Tommaso, clickare qui); infatti la fondamentale distinzione tommasiana tra essere ed essenza, nonché la formulazione chiara del concetto di analogia, permettono di inquadrare in modo filosoficamente consistente tutti i molteplici problemi interpretativi sollevati dalle più recenti scoperte scientifiche e logiche. Meritano di essere qui menzionate per lo meno le conseguenze epistemologiche della scoperta, in logica, dei fondamentali teoremi di Gödel, e della scoperta, in fisica, dei sistemi complessi: queste e altre scoperte richiedono di reintrodurre e ripensare in filosofia il ruolo fondamentale svolto dall’aristotelica causa formale, completamente abbandonata dai filosofi moderni, ma trattata in modo egregio e perfettamente consistente da Tommaso.

Anche gli importanti progressi scientifici fatti nel campo dell’ingegneria genetica sollevano sempre nuovi interrogativi etici per i quali urge una corretta formulazione - soluzione che non sia di matrice utilitarista e che si fondi su una altrettanto corretta base metafisica nella quale inquadrare la persona umana e la sua dignità.

Per il resto… si consulti il presente sito!

Ma chi è San Tommaso?

E’ difficile in poche righe spiegare l’importanza e l’attualità di questo pensatore per chi lo conosce poco o nulla. Scriveva ancora Leone XIII nel documento citato:

Per la verità, sopra tutti i Dottori Scolastici, emerge come duce e maestro San Tommaso d’Aquino, il quale, […] "perché tenne in somma venerazione gli antichi sacri dottori, per questo ebbe in sorte, in certo qual modo, l’intelligenza di tutti" . Le loro dottrine, come membra dello stesso corpo sparse qua e là, raccolse Tommaso e ne compose un tutto; le dispose con ordine meraviglioso, e le accrebbe con grandi aggiunte, così da meritare di essere stimato singolare presidio ed onore della Chiesa Cattolica. Egli, d’ingegno docile ed acuto, di memoria facile e tenace, di vita integerrima, amante unicamente della verità, ricchissimo della divina e della umana scienza a guisa di sole riscaldò il mondo con il calore delle sue virtù, e lo riempì dello splendore della sua dottrina. Non esiste settore della filosofia che egli non abbia acutamente e solidamente trattato, perché egli disputò delle leggi della dialettica, di Dio e delle sostanze incorporee, dell’uomo e delle altre cose sensibili, degli atti umani e dei loro principi, in modo che in lui non rimane da desiderare né una copiosa messe di questioni, né un conveniente ordinamento di parti, né un metodo eccellente di procedere, né una fermezza di principi o una forza di argomenti, né una limpidezza o proprietà del dire, né facilità di spiegare qualunque più astrusa materia.

A questo si aggiunge ancora che l’angelico Dottore speculò le conclusioni filosofiche nelle intime ragioni delle cose e nei principi universalissimi, che nel loro seno racchiudono i semi di verità pressoché infinite, e che a tempo opportuno sarebbero poi stati fatti germogliare con abbondantissimo frutto dai successivi maestri. Avendo adoperato tale modo di filosofare anche nel confutare gli errori, egli ottenne così di avere debellato da solo tutti gli errori dei tempi passati e di avere fornito potentissime armi per mettere in rotta coloro che con perpetuo avvicendarsi sarebbero sorti dopo di lui. Inoltre egli distinse accuratamente, come si conviene, la ragione dalla fede; ma stringendo l’una e l’altra in amichevole consorzio, di ambedue conservò interi i diritti, e intatta la dignità, in modo che la ragione, portata al sommo della sua grandezza sulle ali di San Tommaso, quasi dispera di salire più alto; e la fede difficilmente può ripromettersi dalla ragione aiuti maggiori e più potenti di quelli che ormai ha ottenuto grazie a San Tommaso.”